About

Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri Padiglione Italia 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia 20.05 – 26.11.2023 Tese delle Vergini Arsenale

Il nuovo millennio, iniziato con la crisi culturale dell’Occidente innescata dall’11 settembre 2001, è proseguito con la crisi economica del 2007-2008, quella sanitaria degli ultimi anni, quella energetica e geopolitica di oggi e quella ecologica di domani.

La scarsità di risorse in un contesto di crisi permanente, non solo è un’opportunità, ma è anche l’unica direzione nella quale abbia senso operare. Esiste una generazione che a nostro avviso ha già accettato la sfida e tenta quotidianamente di sviluppare anticorpi alla disillusione. Spaziale invita questi progettisti a riconoscersi come ‘movimento’ in occasione della 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. 

Il titolo fa riferimento ad una nozione espansa della disciplina che vede nel manufatto costruito non un fine ultimo, ma uno dei possibili strumenti per intervenire su quel tessuto di relazioni tra persone e luoghi che è alla base di ogni progetto. Nove pratiche sono state invitate a collaborare con nove advisor – provenienti da altri campi della creatività – su nove territori italiani rappresentativi di condizioni di fragilità o trasformazione, con il supporto di altrettanti interlocutori locali già coinvolti in progetti collaborativi con pratiche e advisor. Ogni intervento rappresenta un capitolo di un’agenda incompleta di temi di ricerca urgenti per il contesto nazionale e per l’architettura: domande aperte, riconducibili allo scenario di transizione – non solo ecologica – che ci troviamo ad affrontare in questi anni. Riconoscendo al ruolo di curatori una dimensione necessariamente etica, abbiamo deciso di utilizzare questa occasione per attivare azioni che vadano oltre la durata semestrale della manifestazione. Per estenderne la prospettiva temporale e convertire il consumo di risorse in un investimento, la mostra si articola in tre momenti. Il primo è stato ‘Spaziale presenta’: l’osservatorio che ha monitorato l’attivazione degli interventi site-specific. Il secondo è ‘Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri’: che incarna nelle Tese delle Vergini la sintesi formale e teorica dei processi innescati altrove. Il terzo è ‘Spaziale’: un archivio che documenterà le attività locali, il public program ufficiale presso il Teatrino di Palazzo Grassi e che diventerà poi piattaforma permanente. 

Parallelamente all’espansione del programma, si è scelto di operare una contrazione dell’allestimento e un trasferimento delle risorse.

Per la prima volta, e grazie al supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura, la mostra svolge un ruolo attivo nella produzione di progetti pionieri; permettendoci di dire che a Venezia il Padiglione Italia si ridimensiona, ma si espande in tutto il paese. L’allestimento raccoglie i nove progetti in un racconto unitario che mette a confronto le immagini delle esperienze locali, mostrandone luoghi e attori, con le installazioni realizzate dai progettisti disposte idealmente lungo un tracciato che ripropone la sagoma stilizzata della penisola italiana. Questa dimensione collettiva e condivisa della progettazione speriamo sia l’inizio di un laboratorio diffuso con lo scopo di rafforzare il senso di comunità globale nel quale ci troviamo ad operare; coscienti che le azioni individuali comportano sempre reazioni sociali – perché siamo tutti indissolubilmente interconnessi – e nella speranza che il futuro sia uno spazio in cui “Ognuno appartiene a tutti gli altri”.